Dal Governo

«Istituzioni in filiera e risorse certe per superare i gap nella tutela dei disabili»: l'appello della vice ministra al Lavoro Guerra

di Barbara Gobbi

«E' importante che le istituzioni si mettano in filiera e agiscano insieme. Abbiamo zone d'Italia, come l'Emilia Romagna, in cui c'è una grande attenzione, ma ci sono dislivelli territoriali insostenibili se vogliamo parlare di diritti umani». La vice ministra al Lavoro e alle Politiche sociali Maria Cecilia Guerra interviene alla IV Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità, a Bologna, e lancia un appello forte all'unità nazionale. Impegnandosi perché il Parlamento metta mano al riordino di normative spesso obsolete e superate. Come la legge 68/1999 che tutela le categorie protette, legge «a suo tempo lungimirante» ma che oggi «mostra un po' la corda», anche per effetto di una crisi economica che morde soprattutto le categorie più fragili. «La crisi giustifica anche dal punto di vista normativo , per quanto riguarda il settore privato, la sospensione dall'obbligo della legge 68. Questo ovviamente crea un grosso problema nel mondo della disabilità. Il ministro è impegnato a rifinanziare il fondo per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità e questo è uno dei passi concreti da compiere», ha affermato ancora Guerra.

Ma il succo dell'intervento della vice ministra è che il contrasto alle discriminazioni sarà tanto più efficace quanto più si guarderà alla disabilità «non come a una condizione oggettiva della persona, ma come effetto dell'interazione con l'ambiente, aggravata da barriere architettoniche, ambientali e culturali. Se riconosciamo questa definizione sancita dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità - ha detto ancora Guerra - allora l'impegno che abbiamo sottoscritto con la ratifica della Convenzione è quello di rimuovere queste barriere per permettere ai disabili di essere protagonisti della propria vita e delle proprie scelte, secondo il motto nulla "su di noi, senza di noi"».

La strada per la parità d'accesso alla vita e ai diritti è ancora lunga, anche perché troppo sono le barriere che il disabile incontra a partire dagli ambienti lavorativo, scolastico e sociale in generale. L'obiettivo "Vita indipendente" - inserito tra le sette Azioni contenute nel Programma biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, in questo senso li racchiude tutti.

Perché il libro dei sogni possa essere realizzato servono risorse. E qui è la nota dolente. A margine della Conferenza Guerra ha parlato di «un drammatico problema di sottofinanziamento delle politiche sociali. L'impegno del Governo - ha aggiunto - è a non arretrare sotto questo profilo dopo che finalmente si è ripreso il discorso del finanziamento deu fondi strutturali. L'importante è poter costruire politiche che non debbano essere rimesse in discussione anno per anno».