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Aifa blocca gli antinfluenzali Novartis. Balduzzi: anomalie in tre fiale su mille, ma per la campagna vaccinale non ci saranno problemi di approvvigionamento

Ancora bufera sui vaccini antinfluenzali: il ministero della Salute e l'Aifa hanno disposto il divieto immediato a scopo cautelativo dell'utilizzo dei vaccini antinfluenzali Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato, e Fluad prodotti dalla Novartis. Le dosi bloccate sono 487.738.
Ai cittadini è richiesto di non utilizzare tali vaccini. Dall'Aifa non risultano finora casi di persone che abbiano avuto conseguenze avverse.

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha fatto il punto durante una conferenza stampa. "Domani incontreremo la Novartis - ha annunciato - per chiarire la situazione". Il ministero della Salute ha deciso di bloccare i quattro vaccini Novartis "a causa di alcune anomalie dovute a formazioni di particelle, aggregati proteici del vaccino, che si sono formate per ragioni da approfondire in alcune delle fiale prodotte con una percentuale del 3 per mille".
Secondo quanto riferito da Anna Rosa Marra dell'Aifa, comunque, "non ci sono state segnalazioni di reazioni avverse" a seguito dell'uso dei vaccini in questione. Durante la conferenza è stato infine reso noto che 7 Regioni hanno comunicato di aver fatto ordinativi di vaccini Novartis ma di non aver ancora avviato la distribuzione. Domani si attendono aggiornamenti sulle altre regioni.

La campagna vaccinale non dovrebbe subire contraccolpi rilevanti. Allo stato attuale, riferisce il ministro, il blocco di circa 500mila dosi di vaccini antinfluenzali prodotti dall'azienda Novartis per l'Italia "crea qualche problema di approvvigionamento che però è in corso di soluzione; la disponibilità di vaccini nel nostro Paese è ancora del tutto tranquilla e se ci fossero dei problemi nelle prossime settimane si rimedierà attraverso contratti con altre aziende farmaceutiche". La campagna vaccinale, ha spiegato Balduzzi, "va avanti fino agli inizi di dicembre e dunque il periodo più opportuno per vaccinarsi è novembre. Pertanto aspettare ancora qualche giorno prima di vaccinarsi - ha detto - non comporta conseguenze sul piano della prevenzione vaccinale".

I medicinali bloccati - sottolinea l'Aifa - «presentano difetti di qualità potenzialmente pericolosi per la salute pubblica». Sulla base della documentazione presentata dall'azienda (che ha segnalato anomali fenomeni di aggregazione proteica), l'Agenzia ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, dal momento che potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate.

Le Regioni Veneto e Toscana hanno precisato di non aver ancora distribuito alcuna dose alla popolazione.

Forte preoccupazione è espressa dal Codacons. «Vogliamo capire cosa sta succedendo, e come sia possibile che numerosi vaccini antinfluenzali siano ritirati dal commercio o vietati», spiega il presidente Carlo Rienzi. Dopo il caso dei vaccini prodotti dalla Crucell e ritirati dal mercato, ora anche la Novartis finisce nel mirino del Ministero e dell'Aifa. Le autorità sanitarie italiane ed europee devono aprire una inchiesta per fare chiarezza e informare correttamente i cittadini. Il ministro Balduzzi, dopo il nuovo episodio, deve dire chiaramente se ci sono o meno rischi per la salute degli utenti, e se ora si registreranno ritardi nella fornitura dei vaccini nel nostro Paese».

Intanto i medici di famiglia della Fimmg rassicurano. «Non risulta al momento che i vaccini Novartis - dice il segretario Giacomo Milillo - siano stati ancora utilizzati su qualche persona. I vaccini infatti non sarebbero ancora arrivati ai medici e ai farmacisti. E comunque per la campagna vaccinale ci sono sette milioni e mezzo di dosi di altre aziende».

In realtà, per il coordinatore nazionale del Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanzattiva, Giuseppe Scaramuzza, «a questo punto la campagna di vaccinazione antinfluenzale è seriamente a rischio». Il Tdm si chiede inoltre «se tutto questo non costi nulla alle casse dello Stato, e se eventualmente queste dosi non fossero già parte di un acquisto del Ssn».