Dal Governo

Trapianti, accordo Italia-Francia- Spagna. Nasce la "South Transplant Alliance"

di Rosanna Magnano

Creare standard internazionali comuni al livello più elevato nel settore dei trapianti, per tutta l'area mediterranea. E' l'obiettivo ambizioso della "South Transplant Alliance", una rete dei trapianti che mira a trovare soluzioni condivise e a individuare una strategia comune per promuovere l'attività di donazione e di trapianto. È questo il senso dell'accordo di cooperazione firmato oggi a Roma tra le 3 agenzie dei trapianti di Italia, Spagna e Francia, Paesi nei quali avvengono ben il 50% di tutte le donazioni da cadavere che ci sono in Europa.
La South Transplant Alliance, che per decisione dei partner sarà guidata per il primo triennio dalla presidenza italiana, è anche una risposta operativa alle direttive europee sulla donazione e trapianto di organi, le quali auspicano lo sviluppo di strategie comuni tra i paesi membri al fine di uniformare il più possibile le procedure e di offrire uguali condizioni di cura a tutti i cittadini europei.

"Quello di oggi è un grande accordo - ha spiegato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, in un messaggio video - che conferma l'assoluta eccellenza italiana in questo settore e che fornirà importanti risultati".

"Si tratta del compimento di un percorso in atto già da tempo", spiega il direttore del Centro nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa che, presentando l'iniziativa, ha parlato di "un accordo particolarmente importante a livello europeo e che per noi rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni e che ha portato il sistema italiano dei trapianti ad essere un punto di riferimento internazionale". I prossimi step dovrebbero portare la rete a espandersi anche al Nord Africa, alla penisola balcanica e ai Paesi dell'Est. "Abbiamo già avviato importanti iniziative con la Serbia e l'Albania – continua Nanni Costa – e con l'Africa. L'obiettivo è di aiutare tutti i Paesi che hanno un sistema sanitario pubblico a organizzare un sistema di trapianti all'insegna di trasparenza ed eticità. Esistono già organizzazioni analoghe come Eurotransplant, di matrice tedesca, e Scandiatransplant per il Nord Europa. Quella di oggi è una risposta in chiave mediterranea per favorire l'internazionalizzazione e arrivare così a una rete trapiantologica con una governance unica".

Le attività di cooperazione tra i Paesi partner comprenderanno l'implementazione del programma di donazione di rene cosiddetto 'cross-over', le donazioni internazionali per i pazienti di difficile trapiantabilità (un'iniziativa che potrebbe aumentare le speranza dei pazienti in situazioni più complesse) , la promozione della cultura della donazione e l'organizzazione di audit sulle attività dei centri. Particolare impegno, inoltre, per la cooperazione con le nazioni emergenti del Mediterranean Transplant Network e del Council of Europe, con l'obiettivo di allargare il più possibile la rete fino a sviluppare collaborazioni con i paesi dell'area del Mediterraneo, del Mar Nero e della penisola balcanica.

"Le ragioni che hanno mosso la Spagna all'accordo con Italia e Francia sono molteplici: non v'è dubbio che la prossimità territoriale e la similitudine di modello di sistema di donazione e trapianto siano un elemento di coesione", ha dichiarato Rafael Matesanz, Direttore dell'Organizacion Nacional de Trasplantes spagnola. Matesanz, si è anche augurato che "un giorno la rete diventi panaeuropea, con tutti i 27 Stati membri, o forse di più, coinvolti. Con la South Transplant Alliance avremo la più grande organizzazione europea. Italia, Spagna e Francia insieme contano il 45% dei trapianti europei e il 48% dei donatori da cadavere"

"Intendiamo condividere la nostra 'expertisè con Italia e Spagna – ha concluso Karim Laouabdia, di L'Agence de la biomedicine – e arricchirci grazie anche all'esperienza dei nostri partner in tema di formazione".