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Healthcare: Dubai terra promessa per le imprese italiane

di Avv.Giovanni Battista Martelli (Studio legale Martelli)

I dati di mercato relativi alle nazioni che fanno capo al GCC (GulfCooperationCouncil), composto da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, evidenziano che la propensione di spesa prevista per il 2015 ammonterà a circa 30 miliardi di euro: nel solo emirato di Dubai la previsione di spesa dedicata relativa alla zona franca denominata Dubai Health Care City ammonta a circa 3 miliardi di euro di spesa prevista. La Sanità è il settore con maggiore possibilità di crescita nel territorio degli EAU, soprattutto per cercare di risolvere i problemi domestici e riconquistare il mercato di quel "turismo sanitario" che spende ad oggi circa 20 miliardi di dollari in cure all'estero.

I centri specializzati sono tuttavia ancora insufficienti sia per numero che per qualità. Il turismo sanitario è attualmente un fenomeno in progressiva crescita e le mete preferite sono Regno Unito, Usa, India e Germania. Un terzo della popolazione emiratina è sovrappeso mentre circa un quinto delle persone hanno problemi seri di pressione arteriosa. Anche per questo motivo le patologie cardiovascolari e il diabete incidono in gran parte sul sistema sanitario, con trend in ulteriore crescita, unitamente a tutte quelle patologie che sono strettamente riconnesse al peso eccessivo e al diabete, quali ad esempio problematiche ortopediche, oculistiche, estetiche.

Le patologie cardiovascolari, nel loro complesso portano direttamente o indirettamente al 41% dei decessi totali e il costo per le cure di tali patologie che oggi ammonta al 12% della spesa sanitaria totale, è previsto raggiunga, nei prossimi 10 anni, il 25%. La tendenza al diabete nella popolazione emiratina è la seconda più alta del mondo (20%) e verosimilmente aumenterà ancora. Sono note e discretamente diffuse ben 260 malattie genetiche che impattano anche sul numero elevato di tumori e di altre patologie invalidanti.

Il mercato dei dispositivi medici è dominato per lo più da multinazionali o da società tedesche ed americane, che hanno avuto la lungimiranza di essere stabilmente presenti sul territorio, soprattutto nelle zone franche. Ne è conseguito che attraverso questi presidi fissi i tedeschi sono riusciti ad insediarsi nel "SaudiGerman Hospital", che rappresenta una eccellenza sanitaria con 6 nosocomi presenti nel GCC, con ovvio approvvigionamento di sistemi medicali tedeschi, senza considerare poi nell'American Hospital, considerata tra le migliori cliniche di Dubai.

La 40^ edizione della maggiore esibizione fieristica di settore, Arabhealth, svolta a Dubai tra il 26 ed il 29 gennaio scorsi, ha decretato un successo senza precedenti con oltre 80.000 visitatori ed un 15% in più rispetto all'anno precedente. L'Italia, tra le nazioni maggiormente rappresentate ha mostrato nei padiglioni dedicati oltre 220 aziende del settore della sanità. Purtroppo bisogna evidenziare che spesso le aziende si presentano in massa alle manifestazioni fieristiche senza poi dare molto seguito al percorso di espansione necessario, richiesto nei paesi del Golfo.

L'entusiasmo mostrato nei confronti dei prodotti e servizi italiani è particolarmente vivace, manca tuttavia un processo di internazionalizzione effettivo da parte delle aziende che conduca a non svolgere semplicemente una attività di promozione, che per lo più si concentra in 3 o 4 giorni di manifestazione fieristica, ma che comporti una affermazione e un desiderio di marcare in modo commerciale serrato il territorio, mediante l'apertura di branches o di società partecipate che veicolino i prodotti servizi italiani durante tutta la durata dell'anno.
L'Italia ha sicuramente delle eccellenze presenti sul territorio, che si riducono però ad imprese di larghe dimensioni che hanno avuto una visione ampia d'insieme, che le ha portate ad espandersi in questo quadrante del mondo sanitario particolarmente in fermento.

Quale la formula migliore per una presenza realmente efficace? Sicuramente l'apertura di una Società nella Free Zone dedicata alla sanità: Dubai Healthcare City (DHCC),inaugurata nel 2002 per soddisfare la richiesta di assistenza sanitaria qualificata nella regione. DHCC è la prima Free Zone sanitaria al mondo, patria di oltre 120 centri medici accreditati a livello internazionale con più di 3.700 operatori sanitari autorizzati che parlano oltre 50 lingue. I servizi disponibili a Dubai Healthcare City sono regolamentati dal Center for Healthcare Planning and Quality (CPQ), audit indipendente incaricato di verificare l'aderenza con le best practice internazionali, al fine di garantire il più alto livello di qualità e sicurezza. La mission di Dubai Healthcare City è quella di creare una piattaforma per la prestazione di assistenza sanitaria, servizi accademici e servizi di ricerca all'interno di un quadro organico unitario. All'interno della DHCC Free Zone possono operare imprese Free Zone Limited Liability Company (FZ-LLC) e branch di aziende locali o straniere.