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Philip Morris: precisazioni sulla «non sigaretta» iQos

di Francesco Luti, Philip Morris Italia Communication external relations manager

Abbiamo letto con grande interesse l'articolo di opinione "Dalla sigaretta elettronica a quella scalda tabacco, così sfuma la lotta al fumo" firmato dai professori Garattini e Gallusi e pubblicato martedì 23 settembre sul Sole-24Ore Sanità.
Non sorprenderà il nostro essere in disaccordo su alcuni dei punti sollevati dall'articolo, soprattutto per quanto riguarda il passaggio in cui si ipotizza che l'introduzione di prodotti innovativi senza combustione possa mettere a rischio gli sforzi finora compiuti per contrastare il tabagismo. Al contrario, come affermato da numerosi esperti che si occupano di prevenzione dei danni del fumo, i prodotti a potenziale rischio ridotto possono ricoprire un ruolo di rilievo nella riduzione del danno. Per oltre un decennio, Philip Morris International ha investito nello sviluppo così come nella verifica scientifica di una gamma di alternative alle sigarette. Non si è trattato di una scelta esclusivamente di business legata alla domanda in crescita di prodotti alternativi alle sigarette, ma soprattutto di un'assunzione di responsabilità, essendo il fumo la prima causa riconosciuta di molte malattie.

Sviluppo in linea con le regole.
D'altra parte, alcuni potrebbero sorprendersi scoprendo che siamo perfettamente d'accordo con molti degli altri punti sollevati. In particolare riteniamo che le prove scientifiche a sostegno dei prodotti di nuova generazione, soprattutto se riguardano affermazioni sulla salute, necessitino di un attento esame anche da parte dei regolatori. Per questo motivo abbiamo pubblicato i risultati della nostra ricerca su giornali scientifici anch'essi sottoposti a controllo, presentato i dati in nostro possesso in occasione delle più importanti conferenze scientifiche internazionali, e sottoposto i risultati delle nostre ricerche ai regolatori di svariati Paesi in tutto il mondo.
Siamo perfettamente consapevoli del fatto che le nostre evidenze scientifiche debbano rispondere a un'ampia gamma di questioni sul prodotto e sulle malattie correlate al fumo. Il nostro approccio di sviluppo e verifica del prodotto si ispira a procedure riconosciute e consolidate dall'industria farmaceutica e dall'unico quadro regolamentare esistente per l'autorizzazione di "prodotti del tabacco accompagnati da affermazioni sulla salute" (i cosiddetti prodotti del tabacco a rischio modificato), attualmente in fase di implementazione da parte della Food and Drug Administration (Fda) statunitense.

Precisazioni su iQos.
Vorrei essere cristallino su questo punto: non stiamo lanciando iQos sostenendo che esso riduca il rischio. iQos è un prodotto del tabacco che non prevede la combustione e ci stiamo approcciando al mercato basandoci sulle stesse regole previste per gli altri prodotti del tabacco. iQos non è innocuo o senza rischio.
L'innovazione del prodotto e la meticolosa verifica e conferma delle affermazioni che lo riguardano dovrebbe essere una priorità sia per aziende come la nostra, sia per la stessa industria del tabacco, così come per le autorità di salute pubblica che dovrebbero considerarlo parte integrante dei loro piani complessivi di riduzione del danno.