Commenti

Stati generali della Sanità: rito mediatico senz'anima

di Il Comitato Direttivo COSMeD

Gli Stati Generali della sanità che il Ministero della Salute si appresta a celebrare l'8 e il 9 aprile sono uno spot fuori tempo massimo per dare un'idea di sanità che sta per non esistere più. La kermesse servirà a celebrare un rito mediatico, mentre il Ssn sta andando a rotoli a grande velocità.


Un invito a ballare distrattamente sul Titanic mentre la nave affonda non è quello che ci saremmo aspettati in questa due giorni che si rivela purtroppo affollata di assenze e totalmente senz'anima. Un'occasione sprecata dal ministro Lorenzin per mettere a fuoco le urgenze della sanità, un comparto che non può più vivere di incertezze e che deve avere una tregua dopo anni di gestione molto discutibile in molte Regioni, di tagli indiscriminati anche su quelle efficienti, di vilipendio delle professionalità che la compongono e ne realizzano la stremata resistenza.

La sanità pubblica, non domani ma oggi, deve essere rimessa in moto perché per molte famiglie è l'ultimo baluardo prima della miseria. Nel programma degli Stati Generali, partendo dalla imminente modifica del Titolo V e dagli esiti della riunione su patto per la salute di venerdì che ha sconcertato ulteriormente gli Assessori delle Regioni, passando per le critiche dell'Ocse alla spending review sanitaria di Cottarelli, arrivando sino all'ipotesi del Def che preannuncia altri tagli per miliardi, o all'ipotesi non smentita di tagli agli stipendi dei sanitari sopra i 70.000 euro lordi, non c'è traccia di un confronto decisivo sui temi del giorno, non una proposta di discussione su una via di uscita dal Vietnam in cui si trova oggi la sanità.

Un'opportunità, quella degli Stati Generali, che non doveva essere sprecata con una vana e deludente passerella sul baratro.