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Io giovane medico vi dico che…

di Davide Pianori

Gent.mo direttore,
sono un neo laureato in medicina e chirurgia e quest'anno concorrerò per un contratto di formazione specialistica, fondamentale per completare il mio percorso di studi.

L'articolo da voi pubblicato firmato da Andrea Moglia (VEDI ) mi ha nuovamente fatto interrogare circa le modalità di accesso alle Scuole di specializzazione proposte dal ministro Carrozza che dovrebbero essere già applicate al concorso di quest'anno. Dico "dovrebbero" perché siamo a metà febbraio e ancora non si sa nulla, ci sono migliaia di giovani medici che ogni giorno affrontano le giornate nella più totale assenza di certezze. Non si sa quando sarà il test, non si sa esattamente come verrà fatto e non si sa neppure come verranno fatte le graduatorie e se ci sono norme che potranno dare la possibilità di trasferirsi finito il primo anno di corso.

L'unica cosa che si sa è che l'ormai ex ministro Carrozza, spinta da sollecitazioni sui social network, vorrebbe proporre un test in cui ci sia una valutazione assolutamente trasparente affidata all'esecuzione di soli quiz a risposta multipla. Il curriculum degli studenti sarà svalutato e non verranno valorizzati la frequenza volontaria nei reparti o nei laboratori ne la partecipazione a progetti di ricerca o alla scrittura di pubblicazioni scientifiche.

Si va verso un sistema nel quale non si considereranno più le attitudini, le potenzialità ne la determinazione degli studenti. Si va verso un sistema impersonale in cui "finalmente" nessuno dovrà più assumersi nessuna responsabilità di scegliere. Non sarà data la possibilità ai docenti di crescere e formare uno studente incontrato negli anni di frequenza (ammetto che spesso questa possibilità è stata usata male) e non sarà data la possibilità agli studenti di scegliere liberamente la sede in cui specializzarsi. Tutto questo è assolutamente in contraddizione rispetto a quanto esposto nell'articolo da voi pubblicato.

E' necessaria una valutazione attitudinale degli studenti, c'è bisogno che ognuno abbia la possibilità di mettersi alla prova ed essere valutato per quello che sa fare e per quello che vuole imparare e non solo per quanti quiz riesce a completare. Non si è mai vista una modalità di selezione così. Chiediamo di essere messi alla prova, di essere orientati dai nostri docenti ad una scelta adeguata della specializzazione. Questo chiede una mossa di responsabilità da parte di tutti gli attori in gioco.

Il sistema attuale ha sicuramente di problemi nell'accesso, ma siamo sicuri che riproponendo la lotteria dei quiz avremo medici migliori? Io credo ancora che ci siano docenti e studenti disposti a prendersi una responsabilità grande per il futuro del sistema sanitario di questo paese. Attendiamo di vedere se si vorrà sciupare l'ennesima occasione di cambiare in meglio o se si investirà veramente sui giovani.
Cordiali saluti
Dott. Davide Pianori