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ESCLUSIVA/ Medmal in ostetricia. Danni da parto, resta l'allerta

di Emanuele Patrini, healthcare practice leader risk consulting, Marsh Spa

Realizzata la quarta edizione della ricerca di Marsh sull'andamento della sinistrosità in ambito ostetrico, un focus dedicato ai parti che sono la fonte di rischio più temuta dal mercato assicurativo della responsabilità civile terzi degli ospedali. La quarta edizione nasce sempre dallo studio sulla Medmal di Marsh per la sanità pubblica italiana. Da quest'anno si arricchisce anche di un focus sull'andamento nella sanità privata.
Nella quarta edizione sono state analizzate le richieste di risarcimento specifiche per eventi reclamati in seguito a parti avvenuti in circa 83 strutture sanitarie tra il 2004 e il 2012.
Nei nove anni di analisi sono state denunciate 842 richieste di risarcimento su un campione medio annuo di circa 150mila nascite. In media, rispetto al campione, annualmente vengono denunciate 94 richieste di risarcimento e circa 2,4 per ogni singola struttura sanitaria. Ci sono casi in cui viene denunciata solo una o nessuna o anche quattro o cinque.
I casi di richieste di risarcimento danni sono il 22% in seguito a parti cesarei e il 78% a parti fisiologici. L'85% degli eventi è riferito a problematiche collegate al bambino e il restante 15% alla madre. Il 15,44% dei parti denunciati ha comportato il decesso della madre o del bambino e il restante 84,56% delle lesioni. Nella quarta edizione sono state analizzate le tipologie di lesioni che possono essere così riassunte: 41,33% sofferenza fetale, 15,32% distocia di spalla, 7,72% abrasioni sul bambino, 7,13% abrasioni sulla madre, 6,89% problematiche anestesiologiche e rianimatorie, 4,04% emorragie materne, 2,14% malformazioni genetiche.
Gli eventuali errori che sono stati lamentati in fase di richiesta di risarcimento danni sono: Difetto di vigilanza in fase di travaglio 52,02%, problema in fase espulsiva 20,90%, errore anestesiologico 6,89%, errore nell'apposizione del forcipe 5,23%, problema durante la rianimazione neonatale 4,16%, problema nell'esecuzione dell'episiotomia 6,77% ed errore diagnostico 4,04 per cento.
La tipologia di richieste di risarcimento è in prevalenza stragiudiziaria (68%) seguita dai procedimenti civili (21%) e da quelli penali (9,8%). Si riscontrano rispetto all'anno precedente una riduzione di procedimenti civili e un leggero aumento di procedimenti penali. La diminuzione dei procedimenti civili è collegata alla reintroduzione della conciliazione. I tempi di denuncia si stanno allungando. La maggior parte delle denunce viene presentata entro 2 anni dall'evento che ha potenzialmente cagionato il danno. Si può affermare che il 34% delle richieste danni viene denunciato entro un anno e un ulteriore 10% entro due anni. Complessivamente entro 3 anni viene denunciato il 73% delle richieste, per arrivare a un 94% del totale del denunciato bisogna aspettare almeno 6 anni. Resta ancora alto il numero di richieste aperte e riservate, pari al 68% che, rispetto all'edizione precedente, è diminuito (l'anno scorso era 72%). Le pratiche chiuse sono poco più del 17% e quelle senza seguito sono l'11%, quasi il doppio dell'anno scorso. Questo dimostra che molte richieste danni non riscontrano responsabilità da parte dei professionisti sanitari e si sta instaurando una "certa aggressività e sfiducia" da parte dei cittadini. A livello economico nei 9 anni di analisi sono stati risarciti complessivamente 60 milioni di euro con un liquidato medio di 356mila euro, mentre sono riservati circa 155 milioni di euro con una riserva media di 271mila euro.
Lo studio calcola anche l'incidenza degli eventi e il valore assicurativo di ogni singola nascita rispetto al numero di bambini nati nel campione analizzato. I vari indicatori sono stratificati per area geografica e per tipologia di struttura ospedaliera. A livello nazionale il dato è di 8,12 eventi ogni 10mila bambini nati, in flessione di circa il 2% rispetto all'anno scorso e il valore assicurativo di ogni nato è pari a circa 188 euro, circa il 10% in meno rispetto alla edizione precedente.
A livello geografico al Nord avvengono circa 7,50 eventi ogni 10mila parti (quasi il 50% in più rispetto all'anno scorso), al Centro 8,70 eventi (con una riduzione del 27%) e al Sud 9,63 (con una riduzione di circa il 25 per cento). Per quanto attiene al valore assicurativo al Nord ogni singolo nato è pari a 176 euro (in aumento di circa il 20%), al Centro 208 (in contrazione del 30%) e al Sud 175 (in contrazione del 50 per cento). Il dato del Centro e del Sud è collegato al fatto che molte strutture sanitarie sono in autoritenzione di rischio e pertanto i criteri di riservazione sono ben diversi da quelli del mercato assicurativo, potrebbero essere sottostimati.
I dati sono stati stratificati anche per tipologia di struttura ospedaliera e in questo caso le strutture di base od ospedali di primo livello hanno un tasso di eventi denunciati pari a 9,50 ogni 10mila parti (in contrazione dell'8%), gli ospedali specialistici 6,10 (in aumento dell'80%), i policlinici 7,02 (in riduzione del 2,05), mentre negli ospedali monospecialistici ad ambito ostetrico-ginecologico e materno-infantile il tasso di eventi è 6,57 (dato quasi invariato). Il valore assicurativo per queste realtà è di 235 euro per ogni singolo nato negli ospedali di primo livello (incremento del 2%), 161 euro negli ospedali specialistici (incremento di quasi il 20%), 95 euro nei policlinici (decremento del 50%) e 151 euro negli ospedali monospecialistici (incremento del 18%).
In questa quarta edizione sono stati analizzati anche i casi di Medmal per problematiche legate al parto anche nella sanità privata, va detto che il campione di riferimento è molto più basso e anche la numerosità di richieste danni è inferiore nel suo complesso e di conseguenza anche per la problematica parto.
Lo studio nella sanità privata. Lo studio nella sanità privata è stato effettuato su 58 strutture e complessivamente sono state analizzate circa 79 richieste danni. La media è di circa 10 sinistri complessivi annui e di circa 2 eventi per singola struttura. Nel campione in nostro possesso non si rilevano richieste danni nell'anno 2012.
Il 78% delle richieste danni è stragiudiziario, mentre il 12% è un procedimento civile e un restante 8% è un procedimento penale. La maggior parte delle pratiche è ancora aperta e riservata (67%), il 16% è chiuso e il 16% è senza seguito.
I tempi di denuncia delle richieste danni sono analoghi rispetto a quelli degli ospedali pubblici. Per gli eventi reclamati circa il 13% riguarda decessi e l'87% lesioni sia su mamma che su bambino. A livello economico nei 9 anni di analisi sono stati risarciti complessivamente 1,5 milioni di euro con un liquidato medio di 114mila euro, mentre sono riservati circa 9 milioni di euro con una riserva media di 164mila euro.
È stato possibile fare un iniziale primo confronto tra ospedali pubblici e privati: si è notato che gli esiti degli eventi riferiti a decessi e lesioni sono sovrapponibili, percentualmente ci sono una maggiore litigiosità e ricorso al contenzioso giudiziario civile e penale negli ospedali privati. Mediamente si può affermare che avvengono meno eventi negli ospedali pubblici, ma quelli degli ospedali privati sono risarciti con importi inferiori.

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